Su La7 il Ministro dei Beni Culturali ha avanzato alcune proposte per il futuro dello spettacolo, in attesa che l'emergenza sanitaria finisca e si possa tornare a teatro.
Si moltiplicano le proposte per il settore dello spettacolo, e per intravedere possibili riprese dopo l'emergenza Coronavirus. Chiariamo bene: anzitutto è presto per avere contezza di uno scenario plausibile e di quanto tempo durerà questa assenza, ed inoltre lo scopo resta quello di tornare alla normalità, ovvero ritrovarci nei teatri e nei cinema a godere di Arte e Bellezza.
Tuttavia, bisogna anche farsi trovare pronti nel caso in cui fosse possibile, nel frattempo, ricorrere a un piano B o C, in attesa della resurrezione.
In questo ambito, registriamo alcune dichiarazioni del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ospite recente de “L'aria che tira” su La7. Fra bonus per operatori dello spettacolo ed offerta online di teatro per ricominciare a produrre reddito, abbiamo estrapolato, e qui vi riportiamo, alcune delle principali posizioni che ha espresso sui vari temi che ci riguardano:
“C’è una prospettiva per le riaperture, però la prudenza con la quale bisogna approcciarsi alla seconda fase è importante, dobbiamo prima gestire la fase delle restrizioni e poi quella degli allentamenti. Purtroppo abbiamo capito dalla comunità scientifica che ci sarà una lunga fase di convivenza con il virus, almeno fino al vaccino, in cui dobbiamo vivere con delle modalità di sicurezza e precauzione.
Dai musei ai teatri
Nel settore della cultura ci sono delle attività che sarà più semplice riaprire, penso a un museo, dove il rispetto delle distanze e la sanificazione è più fattibile. I luoghi per natura affollati, come teatri, concerti e cinema, hanno dei problemi aggiunti.
Aggiungo che in alcuni casi il problema non è soltanto in platea, ma anche sul palco, è difficile immaginare il coro dell’Aida che canta con la mascherina. Bisognerà adottare degli accorgimenti, adattarsi. Io ho chiesto, e sto attendendo in tempo breve, delle indicazioni per poter riaprire in condizioni di sicurezza.
Online si, ma col biglietto
Contemporaneamente sto lavorando a un’idea: siccome non sappiamo ancora quando alcune attività, come i concerti e teatri, potranno tornare alla normalità, [l'idea è quella] di trovare delle forme di offerta online, non in modo volontario come avvenuto in queste settimane, ma in modo da poter avere spettacoli online che producono reddito e quindi entrate, pagando un biglietto. Stiamo ragionando su questo, su un’idea di piattaforma per poter, in questa fase di emergenza, avere spettacoli a pagamento online.
Per gli spettacoli dal vivo in programma quest’estate non possiamo garantire nulla al momento, in caso di svolgimento faremo tutto ciò che è possibile per rispettare le norme di sicurezza per il pubblico e per gli artisti. Le norme di sicurezza non le decidono gli artisti o i politici, ma la comunità scientifica, la quale ci darà delle prescrizioni.
Aumentano gli incentivi
Quando si pensa al mondo dello spettacolo si pensa sempre agli artisti famosi, ma ci sono migliaia di persone che invece vivono da sempre nel mondo dello spettacolo, perché seguono una vocazione, che non hanno i mezzi per affrontare un periodo di non lavoro. Per questo abbiamo fatto intanto questo incentivo di 600€, probabilmente diventeranno 800. Stiamo individuando i cosiddetti lavoratori intermittenti che non sono stati coperti da quell'ammortizzatore, per trovare degli interventi straordinari.
Le prime risorse le finalizzeremo per tutti quei lavoratori, che sia un elettricista, un attore o un giovane autore, che non ha mezzi per lavorare, per dare un contributo universale anche a loro. In più continueremo ad erogare il FUS (Fondo unico per lo spettacolo) anche senza la pretesa del rispetto dei parametri, ossia della produzione e/o messa in scena in un certo numero di spettacoli ed eventi, che sono i vincoli per avere i soldi del FUS."